DOLORE AL DISCO

Quando sono seduto la mia schiena mi fa impazzire e devo cambiare continuamente posizione; se poi sto fermo in piedi a guardare un negozio devo sedermi dopo poco tempo. A volte non riesco neanche ad allacciarmi le scarpe o a mettere le calze. L’unico momento in cui sto bene è a letto ma non subito quando mi corico, se poi mi giro mi sveglio. il dolore poi si sposta e va anche nel gluteo e a volte nella gamba. Ho provato di tutto, dai farmaci alla fisioterapia ma il dolore non passa. Il neurochirurgo dice che non c’è una vera e propria ernia e mi suggerisce la ginnastica.

Stia tranquillo, adesso cerchiamo di capire quale parte della sua colonna vertebrale è interessata e da dove origina il dolore, quali meccanismi fisiopatologici lo generano e quali fattori lo scatenano. 

Per raggiungere questi obiettivi la sottoporremo ad una visita specialistica a cui seguiranno eventuali esami e una terapia multimodale.

Il disco intervertebrale è responsabile, quando va incontro ad un processo degenerativo, di due quadri di colore: il “dolore discogeno” e la nota “ernia discale”.

Nel primo quadro il paziente lamenta dolore alla colonna (cervicale, dorsale o lombare) che si presentano quando è seduto o è in piedi costringendolo a cambiare sempre posizione. In genere scompare quando è sdraiato. In alcuni casi, quando il dolore persiste, il paziente lo sente che si diffonde agli arti in modo impreciso e vago.

Nell’ernia del disco il dolore nasce dall’interessamento delle radici nervose che vengono coinvolte, infiammate e/o danneggiate. Il dolore è sentito negli arti da cui proviene la radice nervosa, è sempre presente anche a letto e aumenta con il carico e il movimento.

E’ importante una accurata diagnosi per decidere il trattamento opportuno. In questi ultimi anni i Centri di Terapia del Dolore si stanno sempre più attivando nel trattamento non invasivo di questi quadri clinici. Non sempre dunque è indicato l’intervento chirurgico.

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SUGGERIMENTI DI DIAGNOSI E TERAPIA

Durante la visita si deve fare la giusta diagnosi di quali parti della colonna e delle radici sono coinvolte, se è presente un processo infiammatorio, una lesione neurologica o entrambe. Pertanto verrà visitata l’area di dolore ed esaminate le sensibilità ed i movimenti per cogliere i segni che permettono di capire cosa sta succedendo.

Verranno esaminati gli esami radiologici e neurofisiologici già effettuati e prescritti nuovi accertamenti se la visita rivela segni importanti che richiedono una verifica strumentale. Va sottolineato che gli esami radiologici come la Risonanza o la Tomografia non fanno vedere il dolore ma solo se ci sono alterazioni dei tessuti; tante persone hanno risonanze che mostrano ernie ma non hanno alcun dolore.

  1. Dolore discogeno: I farmaci antinfiammatori (i cosiddetti FANS o COX2) sono utili in fase acuta e per un periodo controllato. A volte, se il persiste nonostante gli antinfiammatori, si utilizza una terapia combinata associando analgesici come il paracetamolo (tachipirina 1 gr x 3 dia) il tramadolo o la codeina associata alla tachipirina.
  2. Ernia del disco: è preferibile assumere corticosteroidi che riducono l’infiammazione e l’edema della radice sensitiva. E’ opportuno associare un analgesico come il paracetamolo (tachipirina 1 gr x 3 dia) il tramadolo, il tapentadolo o la codeina associata alla tachipirina, fono agli oppiacei come l’ossicodone e altri. In molti casi si associa dolore causato dalla contrattura dei muscoli paravertebrali ponendo l’inidcazione alla assunzione di miorilassanti come l’eperisone o la tizanidina.

Il Centro di Terapia del dolore di Pavia offre diverse opportunità terapeutiche.

  1. L’intervento con “Discogel”
  2. L’elettroterapia dell’anulus nota come “IDET” (intradiscal elettrotermal therapy)
  3. La “Biacuplastica”
  4. Il “Laser Eutermico”
  5. Lo “Yesdisc”

 

Queste tecniche vengono eseguite in regime ambulatoriale, di day surgery o in ricovero ordinario e sono descritte all’interno del sito