LA NEVRALGIA ESSENZIALE DEL TRIGEMINO

“Dottore ho male alla schiena! Non riesco a muovermi, di notte non dormo dal male e in macchina è drammatico.”

Stia tranquillo, adesso cerchiamo di capire quale parte della sua colonna vertebrale è interessata e da dove origina il dolore, quali meccanismi fisiopatologici lo generano e quali fattori lo scatenano. 

Per raggiungere questi obiettivi la sottoporremo ad una visita specialistica a cui seguiranno eventuali esami e una terapia multimodale.

La nevralgia essenziale del trigemino è una patologia invalidante che si presenta con episodi di dolore terribile, improvviso e percepito come una scarica elettrica. La sua diagnosi non è particolarmente difficile perché il dolore ha aspetti molto tipici sia come sede in cui compare, sia come viene percepito. Il paziente racconta di avvertire il dolore come una scarica improvvisa che segue quasi sempre lo stesso percorso e che, una volta esauritasi, lascia un periodo più o meno lungo di tregua. Tra una crisi e l’altra il paziente non avverte alcun dolore. Il nervo trigemino ha tre branche che raccolgono la sensibilità nella parte del volto che va dal mento alle tempie (IIIa branca), dalla radice del naso e dal labbro superiore alla guancia (IIa branca), dal sopracciglio alla fronte (Ia branca). Una carezza, un sorriso, un banale movimento del labbro, il bere, il mangiare, il parlare, il vento freddo, scatenano la crisi di dolore al punto che il paziente non riesce a nutrirsi, a comunicare e a vivere.

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SUGGERIMENTI DI DIAGNOSI E TERAPIA

La diagnosi si basa molto sulla descrizione del dolore, sulla presenza delle scariche elettriche, sulla assenza di dolore tra una scarica e l’altra, sulla mancanza di danno delle sensibilità nell’area di dolore. L’esame della sensibilità cutanea tattile, termica e dolorifica, così come il riflesso di ammiccamento, deve essere eseguito per completare la diagnosi differenziale con le neuropatie trigeminali secondarie e danno nervoso. Nell ì forma essenziale non sono presenti danni della sensibilità.

Viene spesso richiesta la Risonanza Magnetica Nucleare dell’encefalo per evidenziare un conflitto tra un vaso intracranico e il ramo centripeto trigeminale. La presenza di un conflitto non rappresenta un elemento diagnostico di nevralgia essenziale ma semplicemente la conferma di una ipotesi patogenetica che attribuisce al conflitto la possibile responsabilità della nevralgia. Purtroppo è solo una ipotesi perché il vero meccanismo patogenetico non è ancora stato definito. Una più accreditata ipotesi patogenetica si basa sulla presenza di una lesione delle fibre nervose nel punto di entrata del nervo nel ponte, dove gli impulsi sensitivi non dolorosi (tattili o propriocettivi) possono attivare fibre nocicettive di tipo Adelta che sono responsabili della scarica elettrica.

La terapia è fondamentalmente farmacologica e si basa su due farmaci simili: la carbamazepina (Tegretol) e l’oxcarbazepima (Tolep).

Quando questi farmaci sono impotenti e responsabili di effetti collaterali incontrollabili, si possono effettuale gli interventi antalgici e tra questi la termolesione retrogasseriana a radiofrequenza. Nel Centro di Terapia del dolore della Fondazione questa tecnica viene applicata da più di vent’anni. Con il progredire delle nostre conoscenze e con il perfezionamento delle apparecchiature necessarie si è giunti a migliorare sempre più il metodo e a ottenere risultati sempre più soddisfacenti per il paziente. Si è cercato soprattutto di togliere il dolore senza provocare un’eccessiva perdita delle sensibilità. La nostra opinione, suffragata dalla ricerca